Una tematica scomoda: il sessimo nel settore edile

Un tema con la quale mi sono (purtroppo) dovuta confrontare sin dai tempi dell’università è il sessismo nel settore edilizio e degli studi professionali. La maggior parte degli studi è in mano a persone di sesso maschile, stessa cosa nel settore delle imprese edili. Le quote rosa sono nettamente inferiori, basti solo pensare che dalle ultime statistiche l’occupazione femminile nel settore edile è di 1 unità ogni 10, e siamo nel 2024. E non parliamo dei salari/parcelle che a parità di età e competenze vengono sempre  ridotte in sfavore della donna. Io che mi sono confrontata con entrambi i mondi, ho trovato le porte aperte al dialogo solo da parte degli operai (non tutti), che con una buona dose di confronto e capacità di sapere accettare le competenze di uno e dell’altra, abbiamo instaurato un ottimo legame di lavoro. Lo stesso rapporto di collaborazione non sempre è reso facile quando si ha a che fare con uomini di ugual titolo o simile (architetto, ingegnere o geometra).

Quando si è in una posizione di comando/gestione, si è viste come delle pazze isteriche. E non lo dico tanto per dire. Le donne vengono considerate come le vallette dei programmi televisivi calcistici: stupide, ignoranti e messe lì a fare bella presenza. Quando invece, scoprono che stupide non siamo e nonostante le apparenze siamo anche molto più addentro alla tematica e preparate, vedi che gli atteggiamenti cambiano. Se prima si permettevano di chiederci se eravamo fidanzate o sposate e desiderose di diventare madri, poi diventano scontrosi e pronti ad ostacolarti. Se il nostro è un incarico di pari livello, ti raccomando di non ricordarglielo, perché agiscono peggio dei bambini quando si fanno i dispetti: ti fanno sparire i materiali, le attrezzature, le chiavi degli uffici, addirittura la stufa della baracca in pieno inverno.

E tu che fai? Ti abbassi al loro livello? Ovviamente no!

La stufa si compra, i materiali pure. Vai avanti come se nulla fosse. Perché farsi vedere piccate o arrabbiate, o addirittura sconfortate non risolve nulla. Anzi gli da più potere.

Recentemente mi è successo un episodio simile e devo ammettere di essermi potentemente arrabbiata sul momento (tutto ovviamente in privato), ma poi dopo una notte di sonno mi sono detta che non aveva senso.

Se ci mostriamo deboli, non li supereremo mai. Siccome non è uno scontro fisico ma intellettuale, in questo siamo nettamente in vantaggio, perciò Colleghe non mollate mai! Andate avanti e non rinunciate a ciò che vi piace e amate, tutti i cantieri hanno delle scadenze, ma non la vostra passione.

Commenti

Post più popolari