Mi presento ...

 

Mi presento. Sono una Architetto. Sì, uso un articolo femminile davanti a un sostantivo maschile. Perché direte voi. Perché credo e sostengo, che non basti cambiare una vocale per risolvere un problema di genere e di parità delle figure. Non aprirò una polemica sul “IO SONO UNA DONNA”, state pure tranquilli, ma se proprio volete non chiamarmi ed identificarmi con il titolo, perché questo è, maschile allora fatelo con quello storicamente riconosciuto e poi caduto in disuso, causa una società italiana fortemente maschilista, cioè Architettrice. Ammetto di averlo scoperto solo durante gli studi, leggendo un libro che merita di essere letto e poi i luoghi che cita visitati perché, credetemi, ne vale la pena: “L’Architettrice” di Melania G. Mazzucco.


Questo libro fu molto interessante. È la storia vera, in parte romanzata, dell’Architettrice Plautilla Bricci. Personaggio storico realmente esistito e grande architetto nonché artista legata agli incarichi della Santa Sede. Durante la specializzazione mi trasferì a Roma e lì andai a cercare i suoi dipinti, perché purtroppo le architetture andarono perse negli anni, tranne una. Ad oggi rimane solo parte della facciata sul fronte strada ma per chi ha la fantasia di immaginarla, è ancora lì nel suo splendore: il veliero. Così prese il nome per la forma allungata dell’edificio e dall’uso delle pietre nel basamento. Di una bellezza inimmaginabile. Oggi è sede della Massoneria ed è stato ricostruito con uno stile che nulla centra con il progetto originale. Ci fu una mostra su di lei dove esposero i suoi disegni e dipinti (di altre collezioni) che ritraevano le sue architetture nei momenti di vita e alcuni, tra cui il famoso palazzo, dopo l’abbandono e il danneggiamento causato dai bombardamenti e gli assedi. Lei fu la prima della nostra categoria.

Lei fu una progettista, io scelsi il restauro.

Sono sostenitrice del pensiero conservatore del dov’era e com’era, ma valutando di volta in volta le singole situazioni. Sono laureata anche in urbanistica e qui la mia filosofia prende il sopravvento perché non approvo l’eliminazione delle aree verdi agricole per la proliferazione urbana. Un contro senso direte, ma lasciate che vi spieghi il mio punto di vista.

Sono più a favore di una “politica” conservatrice, perché ad oggi non abbiamo bisogno di espandere i confini delle nostre città e diventare delle metropoli, competendo con realtà oltreoceano che sono lì per lì per affondare su loro stesse per l’enorme peso raggiunto (Manhattan per chi non fosse informato, rischia di affondare, come Amsterdam o Venezia per far capire). Quello di cui abbiamo bisogno è fermarci e fare un punto delle situazioni che abbiamo in pancia. Le città necessitano di infrastrutture che consentano ai propri cittadini di spostarsi con mezzi pubblici efficienti e vari senza dover ricorrere al mezzo proprio e senza dover far fronte a spese eccessive; le città devono investire nel recupero dei quartieri periferici, degli alloggi popolari a norma, delle aree urbane pubbliche dove si possa socializzare e non delinquere; i paesi e cittadine che sorgono alle porte delle città, meritano una rete di collegamenti (vari) senza obbligatoriamente far uso del mezzo proprio; va recuperato ciò che già abbiamo contaminato senza espropriare aree verdi di cui siamo fortemente in carenza.

Le aree verdi non necessariamente devono essere tutte carine e ben curate. Per chi come me, frequenta le aree montane e boschive, nulla è più meraviglioso di una natura selvaggia e cresciuta libera. Dalla mia posso assicurarmi che non venga attaccata da parassiti o malattie e tenere pulito il sottobosco dall’inciviltà dell’uomo. Siamo una Nazione che ha origini contadine, la nostra forza è la terra, perché privarcene per ambire a realtà urbane che nulla centrano con le nostre origini. Abbiamo realtà paesaggistiche uniche al mondo, perché eliminarle per dare spazio all’urbanizzazione aggressiva?

I nostri antenati romani, fondatori della nostra civiltà urbana, nulla tolsero alle realtà agricole e verdi. Perché abbiamo dimenticato nei secoli questo insegnamento?

In questo blog affronterò temi sull’urbanistica e sul restauro, presentando idee e progetti che negli anni ho sviluppato.

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